Fuad

Jamil e la nuvola
Autore: Lina Maria Ugolini
Copertina: Gianni De Conno
Editore: Splen edizioni
Anno: 2017
Età di lettura: Per tutti

A chi leggerà di Fuad

... e delle sue farfalle

Jamil e la nuvola
Ogni nuovo libro nasce da un’urgenza interiore, da un bisogno inarrestabile di creazione e racconto. Per FUAD delle farfalle le necessità avvertite dalla penna sono state certamente più di una.

La prima riguardava l’occasione di poter continuare una bellissima storia, conclusa eppure sospesa: quella di JAMIL e la nuvola, il bambino egiziano schiavo nei campi di cotone nelle terre del Nilo. Il lettore deve sapere che in tempi antichi nonché in molte culture, spesso l’attività del narrare è stata accostata all’immagine di colui o colei che ricama un ordito di fili necessario a comporre un disegno. Scrivere il seguito di un romanzo è come allungare con altri colori una sciarpa di lana. I punti infilati nel ferro da calza rappresentano la materia della storia.

Per continuarla allora non si deve fare altro che riaprire la maglia e riprendere il lavoro (con un altro gomitolo) ripartendo da dove questo era stato concluso, avendo cura di far scorrere bene gli occhielli senza lasciare buchi nella trama.

L’intreccio del primo romanzo ha suggerito all’invenzione di fare crescere Fuad per ritrovarla a sedici anni con il ricordo di Jamil legato a lei da un sentimento purissimo, insieme a Kanica la berbera, Naghib degli asini, Merib e il beduino Gedin. Personaggi ereditati da un passato congiunti a nuovi quali Garinè, lo sceicco Omeir, Ab, Fatima, Maisa e altri ancora, ispirati da un diverso presente storico.

Riguardo al tempo ecco profilarsi la seconda esigenza della scrittura: offrire ai lettori, e in particolare ai ragazzi, alcuni spunti di riflessione sulla questione araba, accennando alle guerre del Nord Africa, alla fuga di centinaia e centinaia di profughi che trovano la morte nel nostro mare, al terrorismo che uccide coloro che professano una religione diversa da quella dell’Islam attentando all’Occidente ricco, giustiziando i cristiani copti e le donne yazide. Fin da piccola non riuscivo a capire il perché dell’esistenza di fedi diverse tra gli uomini, causa di odio, intolleranza, genocidi. Perché allora non far ritrovare le tre grandi religioni monoteiste della storia – islamica, ebraica e cristiana – in un progetto di pace e tolleranza comune? La letteratura, specie quella dedicata ai ragazzi, ha il dovere di porre tali interrogativi, porgere a chi legge delle risposte anche fantastiche ma non per questo meno profonde, specie se nutrite con la forza della poesia.

Come terza ma non ultima necessità, la mia scrittura aveva bisogno di leggerezza, qualità che reputo indispensabile per conferire allo stile delle parole la grazia di una danza. Se Jamil si univa all’immagine di un vapore di nuvola, Fuad nasce tra i gelsomini e le farfalle. Era mia intenzione che un volo di seta guidasse il cammino di una ragazza mussulmana – coraggiosa e soprattutto libera come ogni altra di questo millennio – che si appresta ad abbandonare il proprio corpo alle naturali vibrazioni di un amore vero. Ho desiderato che potesse toccare le farfalle poiché l’essenza stessa della vita in una donna è fatta di quel battito d’ali, irresistibile nell’incanto, impalpabile per soffio di bellezza.

Lina Maria Ugolini

Jamil e la nuvola