Macchinadrago

Macchinadrago
Macchinadrago
Macchinadrago

Circolo Didattico De Amicis Catania - Progetto PON 2012

Testo in scena. - Macchinadrago - Mangiaparole

Il gioco dei bambini è già teatro. Il bambino è il solo autentico attore consapevole di non esserlo. Il meccanismo è semplice e appartiene al tempo dell'infanzia, un tempo che oggi rischia di venire bruciato in fretta togliendo alla fanciullezza il diritto di vivere una libertà formativa unica e insostituibile. Ai bambini non s'insegna a recitare, sono gli adulti che nella pratica teatrale imparano da loro.

La costruzione del nostro testo è avvenuta grazie all'intesa stabilita da un' empatia di gruppo. Durante i primi incontri abbiamo letto alcune favole classiche con la finalità di lavorare, attraverso il disegno di un bozzetto, sulle possibilità spaziali degli oggetti e degli animali-personaggi. Il passo successivo è stato quello di sviluppare le indicazioni offerte dalle didascalie per creare i dialoghi. Si è ricorso agli stimoli dell'improvvisazione per non fare perdere ai bambini la spontaneità del linguaggio parlato.

Altro momento importante per la realizzazione del copione è stato quello della costruzione delle maschere. Il gruppo ha lavorato in autonomia per assembrare il materiale e i colori messi a disposizione. Abbiamo ideato così un' allegra compagnia di maschere-burattini adatte ad essere animate dal corpo di ogni singolo bambino.

Allo sviluppo della scrittura teatrale, inventata a tante zampe e tante ali dai nostri simpatici animali, è seguito il montaggio della recita. Cinque scene per cinque azioni di gruppo, ludiche e coreografiche. Lo spazio di un giardino, una strada, il palazzo del re degli animali, il treno delle volpi, la grotta oscura e la Macchinadrago artefice di un incantesimo da vincere e sconfiggere. Morale di questa favola? Affermare il valore necessario e straordinario della parola FANTASIA.

Lina Maria Ugolini